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 L’Aquila, riapre una parte del centro «È il primo segnale della rinascita»

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MessaggioTitolo: L’Aquila, riapre una parte del centro «È il primo segnale della rinascita»   L’Aquila, riapre una parte del centro «È il primo segnale della rinascita» Empty21/6/2009, 16:08

L’AQUILA — Riapre tra dubbi e polemiche il centro de L’Aquila, chiuso ai cittadini dal 6 aprile, quando una scossa di magnitudo 6,3 di 20 secondi, preceduta da uno spaventoso boato, ha trasformato il gioiello dell’urbanistica medievale in un teatro di guerra. I morti, le macerie, i capolavori dell’arte sbriciolati, gli abitanti costretti all’esilio. Settantacinque lunghi giorni da città fantasma.
Ecco perché doveva essere una festa quella immaginata oggi dal sindaco Pd Massimo Cialente, fortemente voluta dal prefetto Gabrielli, su input del commissario per l’emergenza Guido Bertolaso. Determinati a superare ogni perplessità, manifestata dalla questura, sulla effettiva opportunità di far passeggiare i cittadini in una città pericolante e, da qualche giorno, di nuovo tormentata da scosse: venerdì sera una da 3,3 gradi, ieri due da 3,1. Dubbi accantonati dietro grate alte 5 metri e cordoli di forze dell’ordine che vigileranno sui gruppi da 50 cittadini alla volta che accederanno al corso tra le 11 e le 22, quando il centro tornerà off limits.
Il primo a percorrere il tratto riaperto di Corso Federico II sarà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, l’abruzzese Gianni Letta, inaugurando il tracciato che va dalla villa comunale al Duomo. E passando sotto un tunnel di puntellamento diretto alla Banca d’Italia che non intendeva trasferire la propria sede altrove e avrebbe premuto molto affinché si mettesse in sicurezza e si riaprisse questo tratto di Corso Federico II, del resto poco danneggiato dal sisma, in modo da poter riaprire i battenti lunedì mattina. Per dare un senso di rinascita oggi potrebbe essere attivo anche il Bar di Ninetto Nurzia, celebre per il torrone. Per tutti gli altri esercizi, uffici e appartamenti, anche quelli non danneggiati che da tre mesi attendono invano il certificato di agibilità dal Comune, invece, ancora vietato ripartire. «Bertolaso, nell’ordinanza aveva scritto che si sarebbe data priorità alle attività della città. Ma non è così. A molti negozianti anche qui in corso Federico non è stata fatta ancora nemmeno la verifica. Era più logico preoccuparsi degli esercizi commerciali che sono la vita della città», protesta Luca Graziani proprietario della Yogurteria «Baby Yogurt». Si difende il sindaco, che voleva fare di questa riapertura un simbolo: «Un segnale psicologico che aiuti gli aquilani a pensare che la città sta ripartendo».
Ma a guastargli la festa è stata proprio la cittadinanza che, benché fiaccata da mesi di vita nelle tendopoli e dall’esilio dorato negli alberghi della costa, ieri ha ritrovato l’antico spirito combattivo degli Abruzzi. Alla notizia che il sindaco aveva delegato alla ricostruzione del centro storico Pierluigi Tancredi, consigliere comunale Pdl plurinquisito, condannato nel giugno 2008 a un anno di reclusione per falso e frode in una vicenda di rifiuti e già condannato dalla corte dei Conti a risarcire i danni causati dalla sua malagestione della festa della Perdonanza, L’Aquila è insorta. Un sms che invitava «chi aveva orrore» della nomina a inviare un messaggio al sindaco ha ricevuto migliaia di adesioni. E alla fine hanno costretto il consigliere alle dimissioni.
Il sindaco si giustifica: «Sapevo che era invischiato in queste vicende, ma io devo gestire l’emergenza, siamo pochi e ho chiesto una mano a tutti ». Per questo alla ricostruzione e alla messa in sicurezza degli edifici ha incaricato Mario Di Gregorio, una condanna a un anno e 4 mesi per turbativa d’asta, invischiato nella vicenda dei «furbetti del trenino».





«Ma sono ragazzi bravi e lo dimostra il fatto che ho potuto riaprire il centro storico», spiega Cialente. Mentre i comitati di cittadini, che ieri si sono riuniti, si infiammano: «Ci sono grandi professionalità nelle tendopoli che potrebbero essere molto utili. Tutti ci siamo messi a disposizione, come è accaduto in Umbria dopo il terremoto. Ma il sindaco non ci interpella e preferisce mettere nelle mani di personaggi molto discussi il fiume di denaro che arriva dalla Protezione civile per ricostruire la città e che i cittadini aquilani non stanno vedendo proprio. Qui non è ripartito proprio niente ».

Notizia presa dal quotidiano Corriere della Sera: http://www.corriere.it/cronache/09_giugno_21/piccolillo_aquila_riapre_sindaco_contestato_3bfc881a-5e3c-11de-8c08-00144f02aabc.shtml
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